12-07-2023
Breve guida per le piccole comunità che vogliono entrare nel fediverso
Questo documento intende essere una breve guida per promuovere l'adozione del fediverso da parte di piccole comunità che sentano l'esigenza di autogestire la propria comunicazione social. Per forza di cose fornisce una visione parziale del fediverso e delle possibili soluzioni. Sentitevi liberi comunque di diffonderlo, modificarlo e farne quasiasi uso riteniate opportuno.
Il Fediverso
ActivityPub[1] uno standard W3C[2] che permette a diversi social network di federarsi. In altre parole, attraverso ActivityPub due utenti appartenenti a social network differenti possono comunicare.
Sono stati realizzati svariati servizi web basati su ActivityPub, tutti in grado di comunicare tra loro. Alcuni esempi sono:
- Funkwale, una piattaforma sociale per ascoltare e condividere musica;
- PeerTube, per condividere video;
- Mobilizon uno strumento online che aiuta a organizzare i tuoi eventi, i tuoi profili e i tuoi gruppi.
Per ognuna di queste tipologie sono state realizzate svariate istanze (i.e. server) che, nel loro insieme costituiscono il cosiddetto fediverso [3].
Tra i servizi presenti nel fediverso, particolare fortuna hanno avuto quelli basati su mastodon[4], una applicazione per microblogging[5] che però, non dovendo sottostare alle strategie commerciali basate sulla profilazione degli utenti e la distribuzione di annunci pubblicitari, nel suo design non include strumenti che inevitabilmente rendono tossiche le interazioni tra utenti. Ad esempio, la timeline costituita dai messaggi pubblicati dagli utenti non cambia in base all'utente che la visualizza e i messaggi sono presentati strettamente in ordine cronologico. Questo evita per quanto possibile l'emergere di fenomeni come la polarizzazione[6] e la gamification[7].
Istanze Autogestite
Ricapitolando, il fediverso è un insieme di social network indipendenti, detti istanze, che comunicano tra loro grazie al protocollo ActivityPub. Le istanze nel fediverso sono eterogenee sia in termini di tipologia di servizio (microblogging, condivisione video, ...) che in termini di dimensioni. Si va infatti da istanze con pochissimi utenti (anche quattro o cinque) a istanze con migliaia di utenti. Inoltre alcune hanno una caratterizzazione territoriale, come ad esempio TheMazzarella che si identifica come il social network della provincia di Teramo, mentre altre hanno una caratterizzazione tematica, come ad esempio devianze.city che tratta tematiche LGBTQ+.
Tali istanze sono totalmente indipendenti tra loro, anche se possono comunicare. Gli amministratori di una istanza possono però decidere di defederare un'altra istanza per fare in modo che i propri utenti non debbano più interagire con gli utenti dell'istanza defederata. Analogamente, l'amministratore dell'istanza può bloccare o silenziare singoli utenti della propria istanza o di altre istanze. In tutti i casi, le scelte di amministrazione di una istanza hanno effetto unicamente sull'istanza stessa.
Le istanze con un numero di utenti molto elevato e non connesse ad una comunità specifica sono più complesse da amministrare e moderare. Invece, nel caso in cui tutti i membri dell'istanza condividano un sentire comune i conflitti e le controversie usualmente si risolvono senza l'intervento degli amministratori e dei moderatori.
Affinché tutti contribuiscano alla crescita dell'istanza e alla cura reciproca tra gli utenti è fondamentale che gli utenti sentano la stessa istanza come la propria casa.
A tal proposito sono state sperimentate una serie di pratiche per il coinvolgimento degli utenti nella gestione dell'istanza che vada oltre il mero sostegno economico. Riportiamo qui il Manifesto Minimo per un Fediverso Autogestito nel quale il gruppo autogestione.social ha raccolto cinque semplici regole per la creazione di istanze con gestione partecipativa. Le istanze autogestite sono quelle che:
- utilizzano protocolli del fediverso;
- sono antifasciste, antisessiste, antirazziste e contro tutte le discriminazioni;
- fanno assemblee periodiche tra persone con competenze tecniche e non tecniche;
- condividono le decisioni impattanti su tutta la comunità (comprese per quanto possibile le modifiche al software) attraverso le assemblee del punto 3, utilizzando il metodo del consenso;
- condividono know-how tra di loro.
Realizzare una Istanza Autogestita
Proviamo adesso ad identificare un possibile percorso che una piccola organizzazione, magari senza competenze tecnologiche, possa intraprendere per realizzare la propria istanza autogestita.
Innanzitutto è necessario installare e mettere online la propria istanza. Gran parte dei software che realizzano servizi del fediverso appartengono alla categoria dei software liberi[8]. per cui è possibile utilizzarli senza limitazioni. Se si decide di installare uno di tali servizi si deve tenere conto che questa operazione richiede delle competenze tecniche non indifferenti e attività di manutenzione continue per garantire un livello di sicurezza e di fruibilità del servizio accettabili. Deve essere inoltre tenuto in considerazione il costo dell'hardware e della connettività, che normalmente si aggira attorno alle centinaia di euro all'anno. In alternativa è possibile rivolgersi al servizio masto.host che permette di creare una propria istanza usando l'hardware messo a disposizione dal servizio, e che si occuperà anche dell'installazione dei servizi e degli aggiornamenti. I costi da tenere in considerazione sono il canone mensile per l'utilizzo di masto.host (al momento in cui scriviamo il piano con costo maggiore è di 19 $ al mese) e l'eventuale acquisto di un dominio web (qualche decina di euro l'anno).
Una volta che l'istanza è pronta, è necessario identificare un primo nucleo di amministratori che venga formato sulle funzionalità di mastodon, con particolare attenzione alle funzionalità di amministrazione quali ad esempio la creazione e la rimozione di account, la sospensione e il blocco di account e la defederazione di altre istanze.
Siamo ora pronti per realizzare gli account per tutti i partecipanti alla nostra organizzazione e formarli sull'utilizzo di mastodon da un punto di vista tecnico. Si noti che le sessioni di formazione sull'utilizzo di mastodon potrebbero rendersi necessarie non solo in questa fase iniziale ma anche successivamente nel caso in cui nuovi membri entrino a far parte dell'organizzazione che ha deciso di mettere su una istanza.
In questa fase è opportuna la presenza di un gruppo di utenti facilitatori che da un lato stimolino la discussione e dall'altro lato operino per smorzare e risolvere conflitti che si vengano a creare in questa fase.
Una volta che tutti gli utenti dimostrino di sentirsi a proprio agio con mastodon, è prioritario definire il regolamento dell'istanza, che definisce lo spirito e gli scopi con i quali l'istanza è stata creata e delle regole che i partecipanti sono chiamati a rispettare. Tali regole possono anche prendere la forma di pratiche e protocolli da mettere in atto nel caso in cui si presentino comportamenti sgraditi o contenuti che potrebbero violare il regolamento stesso.
Si noti che normalmente la definizione del regolamento è il primo passo per la creazione di una nuova istanza. Nel nostro caso il regolamento viene elaborato solo dopo che tutti gli utenti abbiano preso sufficiente confidenza con mastodon affinché tutti possano partecipare attivamente alla stesura dello stesso.
Il regolamento deve essere elaborato e discusso in quella che sarà la prima assemblea di istanza. La frequenza con cui si tengono le assemblee di istanza viene decisa dall'assemblea stessa, ma è importante la partecipazione e il coinvolgimento attivo di tutte le persone che partecipano all'istanza: utenti, tecnici, amministratori, facilitatori, ... . In assemblea vengono discussi tutti i temi proposti dai partecipanti. In particolare sono prerogativa dell'assemblea di istanza le decisioni tecniche, l'approvazione e la modifica del regolamento, la defederazione di altre istanze e il blocco di utenti, posto che gli amministratori potrebbero prendere provvedimenti urgenti ma in via temporanea anche senza aspettare la successiva assemblea.
Conclusioni
I social network federati rappresentano una grande occasione per riappropriarci degli spazi digitali e per creare relazioni digitali (e non) che non siano condizionate dalle logiche commerciali e di profitto sulle quali le grandi piattaforme sono fondate. In questo documento è stato presentato uno dei possibili percorsi attraverso i quali una piccola organizzazione può realizzare il proprio social network (istanza) per mettere in comunicazione i propri membri e per permettere loro di comunicare con quelli di altre organizzazione. Sebbene i costi a livello economico risultino abbastanza contenuti, lo sforzo maggiore risulta proprio quello della gestione delle relazioni tra utenti, cosa alla quale le logiche verticistiche delle grandi piattaforme ci hanno disabituato. Ma forse e probabilmente, anche per migliorare e rendere più piacevole la nostra esperienza nel mondo digitale, è uno sforzo che tutti insieme dovremmo iniziare a fare.
Note
[1] Per approfondimenti si veda la [specifica di ActivityPub](https://www.w3.org/TR/activitypub/) o il [miniworkshop](https://www.opendatahacklab.org/src/viewArticle.php?url=..%2Fsitedata%2F20230216170347275528.md) sullo stesso.
[2] Il World Wide Web Consortium (in breve [W3C](https://www.w3.org/)) è il consorzio che definisce le tecnologie sulle quali si basa il Web.
[3] Si vedano [fedidb](https://fedidb.org) per le statistiche su istanze e utenti, e [fediverso.info](https://fediverso.info), l'articolo [Il Fediverso (non) è (.)uno](http://wok.oblomov.eu/tecnologia/fediverso-non-uno/) e per maggiori informazioni sul fediverso italiofono.
[4] [mastodon.help](https://mastodon.help) costituisce una valida risorsa multilingua per imparare ad usare mastodon.
[5] Come piattaforme di microblogging si intendono le applicazioni che permettono la pubblicazione di brevi contenuti (normalmente con un massimo di 500 caratteri) che sono visibili ad una rete sociale. L'esempio più noto è Twitter.
[6] Col termine _polarizzazione_ si intende qui il fenomeno per il quale ogni individuo si sente in dovere di prendere una posizione radicale su qualsivoglia argomento, fino anche a denigrare chi prenda posizioni diverse e anche chi non prenda alcuna.
[7] Nel contesto delle reti sociali e dei servizi internet, col termine _gamification_ si intendono le strategie basate su premialità (che normalmente è la semplice gratificazione per l'utente) per indurre gli utenti a impiegare più tempo possibile sulla piattaforma e produrre contenuti.
[8] Un software si definisce _libero_ se garantisce le quattro libertà fondamentali: di eseguire il software come si desidera, per qualsiasi scopo; di studiare come funziona e di modificarlo in modo da adattarlo alle proprie necessità; di ridistribuire copie in modo da aiutare gli altri; di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti da voi apportati. Per approfondimenti si rimanda a [Cos'è il software libero?](https://www.gnu.org/philosophy/free-sw.html).
Licenza
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